Le nuove norme volute dal premier Matteo Renzi, vedono i cartelli “chiuse per cessata attività” sulle porte di Equitalia da Giugno 2017. Questo è in sintesi la rivoluzione introdotta dal decreto fiscale allegato alla manovra finanziaria. Molto però, sono le perplessità e i dubbi in merito. Cosa succede ai vecchi debitori? chi si occuperà della riscossione dei tributi? Che fine faranno gli impiegati di Equitalia?
Ma la domanda che molti si pongono è: perchè chiude Equitalia? A tale domanda si può rispondere riportando un pratico e semplice esempio.
Una multa in divieto di sosta può costare all’indisciplinato conducente circa €120. Se non viene pagata può arrivare al doppio, poniamo €200. Se ancora questa multa non viene pagata, il Comune passa questo credito ad Equitalia che si rifà sul debitore, caricando i 120€ di spese di riscossione, sanzioni e interessi di mora così fino ad arrivare ai quasi 250€, un bel salasso per il conducente. Un semplice esempio per spiegare il meccanismo distorto di questo ente, ed è proprio questa la ragione della sua brutta reputazione tra i contribuenti italiani.
Equitalia chiude, dal Luglio 2017 non ci sarà più e verrà sciolto ed eliminato dal Registro delle Imprese, ma ciò non vuol dire eliminazione delle multe e dei contenziosi tra cittadino e amministrazione. I compiti di Equitalia saranno trasferiti ad un nuovo ente pubblico economico, chiamato <Agenzia delle entrate – Riscossione>, che andrà anche ad assorbire i quasi otto mila dipendente, ai quali sarà garantito il contratto che hanno in essere con l’ente Equitalia.
Se con Equitalia, un contribuente riceveva una cartella di pagamento in cui sono indicate: le maggiori imposte accertate, le sanzioni, gli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, gli interessi di mora, gli oneri di riscossione e le spese di notifica, tutte voci che im nolti casi casi hanno portato a pagare una cifra doppia rispetto a quanto inizialmente dovuto.
Con il nuovo ente, e quindi con la rottamazione delle cartelle si andrebbero a pagare solo le imposte contestate più gli interessi legali. Anche il cosiddetto aggio, cioè la commissione applicata da Equitalia come compenso per il servizio svolto potrebbe essere cancellato o ridotto.
E’ necessario sottolineare che non si tratta di un vero e proprio condono, perchè il debitore dovrà in ogni caso saldare il prorpio debito con lo Stato per intero. La sanotoria non sarà automatica, ma su richiesta dei contribuenti, l’adesione interrompe le azioni esecutive da parte di Equitalia così come si prevede la chiusura delle pendenze giudiziarie, è prevista, inoltre, una rateizzazione fino a 36 rate mensili del debito.
Non solo i debiti con il Fisco centrale posso essere ammessi alla sanatoria, ma anche quelli con l’Inps e con l’Inail.
Per chi invece già sta pagando, si consiglia di non interrompere il pagamento in attesa dello sconto, il quale avverrà solo sui versamenti ancora da effettuare.
Lo Stato prevede di incassare circa quattro miliardi di eruo, infatti un allegerimento delle cartelle potrebbe portare anche a nuovi incassi. Il modello prevede anche l’obbligo, probabilmente a cadenza trimestrale, della dichiarazione delle fatture emesse e ricevute della liquidazione periodoca dell’Iva. Il modello Equitalia giudica intimidatorio e vessatorio, sarà ora più leggero, un SMS per ricordare dei pagamenti di quanto dovuto.