L’ottimizzazione delle campagne su Adwords costituisce la parte più complessa dell’amministrazione della piattaforma PPC di Google. Se non avete esperienza, potete sempre contattare una web agency in zona, che saprà darvi tutte le informazioni necessarie.
Per complessa si intende che, se non associata ad una metologia appropriata, non sarà facile ottenere un miglioramento delle performance.
Ecco dunque 5 consigli su come ottimizzare una campagna Adwords ed avere un aumento del ROI.
1. Definite i vostri obiettivi
Può sembrare ovvio, ma ogni ottimizzazione deve essere realizzata per un determinato scopo.
Un Click Through Rate del 20% è buono o insufficiente? E una media di 50 centesimi per conversione è alta o bassa?
Tutto dipende dall’obiettivo che vi siete prefissati. Solo dopo averlo definito, sarete in grado di metterlo a confronto con la vostra campagna e stabilire se i risultati incontrano le vostre aspettative.
2. Regolate la rotazione su “Rotate Indefinitely”
L’opzione di default in AdWords è “Ottimizza per click”, ma, come avviene per la maggior parte delle condizioni automaticamente selezionate, è concepita per i principianti. Quindi, settate la rotazione su “ruota indefinitamente” in modo che tutti gli annunci abbiano le stesse opportunità di visualizzazione.
In questo modo, il CTR acquisirà maggior significato, e non sarà semplicemente il riflesso di un annuncio che ha ricevuto 1.000 impressioni mentre gli altri solo 10.
3. Idenficate la fonte di un problema
Il punto cruciale di un’efficiente processo di ottimizzazione deriva dalla capacità di identificare la fonte di un problema.
Supponiamo che abbiate stabilito come obiettivo un determinato costo per le conversioni e che, dopo una settimana, vi accorgiate che una certa campagna sta generando conversioni ad un prezzo maggiore del 200% di quello stabilito.
A questo punto, anziché fermare la campagna, dovete innanzitutto scoprire la ragione per cui non ha funzionato e decidere solo in seguito cosa fare.
Molto spesso non è l’intera campagna che non ha funzionato, ma solo un componente (gruppo di annunci, keyword, target geografico, ecc.) che influenza l’intera media statistica che vedete nelle colonne del report nella TAB Campagne.
4. Il posizionamento più alto non è sempre il migliore
Si dà spesso per scontato che le posizioni 1-2 dei risultati di ricerca siano le migliori, soprattutto se lo scopo è quello di aumentare la brand awareness, perché sono quelle su cui le persone tendono subito a fare click.
Ma se il vostro obiettivo è quello di generare conversioni, può essere un’ottima strategia prendere in considerazione le posizioni 3 e 4 (e anche più basse) perché se l’utente decide di fare click su di esse, dimostra di essere seriamente interessato.
Questa strategia, oltre ad avere generalmente un tasso di conversione più alto, permette anche di risparmiare sul budget.
5. Create gruppi di annunci
Per risultati migliori, create diversi gruppi di annunci specifici per target e fate in modo che ogni gruppo contenga poche keyword, indicativamente non più di 20. Potete anche usare Dynamic Keyword Insertion per emulare questo approccio.
Cercate di far combaciare il più possibile le keyword con le combinazioni di ad copy. In questo modo migliorerete il vostro CTR, il Quality Score, e, alla fine, vedrete anche calare il costo per click (CPC). Ricordatevi che il SEM riguarda la rilevanza: più rilevanti sono le combinazioni keyword-ad copy-landing page, più probabili saranno le conversioni.
In conclusione, sono davvero tanti i metodi per ottimizzare le campagne su Google AdWords.
Lo scopo di questo articolo non era quello di mostrarveli tutti, ma di aiutarvi ad avere una maggiore comprensione della piattaforma al fine di ridurre i costi ed ottenere il massimo dagli investimenti.