La sicurezza è diventata il mantra dei nostri tempi. Specie se riguarda la casa in cui viviamo o le cose a cui teniamo, essere al riparo dai malintenzionati è la priorità numero uno. È vero che nei primi sette mesi del 2017 i furti sono diminuiti di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2016 (fonte AGI), ma questo non cambia le aspettative dei consumatori: appartamenti, automobili, casseforti, armadi e così via devono garantire standard di sicurezza e affidabilità contro le intrusioni ai massimi livelli.
Ma la sicurezza è una medaglia a due facce. Può infatti capitare a tutti di rimanere chiusi fuori dal proprio appartamento o dalla propria automobile, ad esempio per una chiave dimenticata o un problema alla serratura.
In questi casi non si possono improvvisare interventi: diventa fondamentale affidarsi ad uno specialista che sia in grado di risolvere il problema nel modo più rapido ed efficace possibile.
La domanda a questo punto nasce spontanea: quali sono le tecniche e gli strumenti più utilizzati per aprire una serratura e limitare il più possibile l’impatto sulla stessa? Vediamo insieme le più diffuse.
Possiamo in linea di massima identificare due grandi tipologie di interventi:
INTERVENTI NON INVASIVI
Si tratta di tecniche di apertura che riducono al minimo l’impatto sulle serrature e sul bene oggetto di protezione, ma richiedono una destrezza e una professionalità elevata nell’applicazione.
Tra le più diffuse troviamo quella del cosiddetto “bumping”: attraverso l’utilizzo di chiavi particolari, modificate ad hoc, si lavora all’interno del cilindro facendo rimbalzare i perni e consentendo alla chiave di ruotare senza il minimo impatto sulla serratura.
In alternativa, si possono utilizzare degli attrezzi speciali che agiscono sempre sui pistoni dei cilindri o sulle leve di serrature più complesse. In questi casi, a seconda della tipologia di strumento e serratura, si parla di “lock picking” o “ferro bulgaro”.
Infine, attraverso sistemi di copiatura che utilizzano pongo o cera, si possono ottenere dei calchi da utilizzare per una copia della chiave.
INTERVENTI INVASIVI
Si parla di interventi invasivi quando l’impatto in termini di danni ed evidenza sulla serratura o sul bene oggetto di protezione è rilevante: foratura della porta, forzatura o scasso della stessa.
Le conseguenze, in questi casi, sono importanti sia in termini di mancato riutilizzo del bene sia in termini di costi accessori che il malcapitato deve sostenere in termini di sostituzione e riparazione.
TECNICHE DI APERTURA: COME SCEGLIERE QUELLA GIUSTA
È comprensibile come la scelta di una tecnica più o meno invasiva abbia un effetto considerevole sia sui costi di intervento sia su quelli accessori, che non sono da sottovalutare.
Naturalmente, è importante rivolgersi a professionisti, ma è bene sapere che il criterio in base al quale si selezionerà una tecnica invasiva o indolore dipenderà da fattori diversi:
– tipologia di serratura, cilindro
– livello di sicurezza
– livello di danneggiamento (nel caso si sia verificata già una rottura)
– competenza e tempo disponibile da parte del fabbro
L’ultimo elemento non è di poco conto: conviene affidarsi ad un professionista che sia in grado di far fronte alle situazioni più diverse, con esperienza alle spalle e certificazioni di prim’ordine.
Tra gli esperti del settore, ad esempio, è possibile consultare la piattaforma di Morichini Sicurezza, per approfondire tecniche e strumenti di ultima generazione che di fatto annullano l’impatto distruttivo in caso di pronto intervento apertura porte.
Soprattutto, è bene ricercare chi può offrire servizi di pronto intervento sia che si tratti di porte blindate, di casseforti, o di serrature particolari. Infatti, in casi molto specifici come la necessità di apertura porte auto, siamo in presenza di servizi peculirari dove l’elevata professionalità e le tecniche di avanguardia possono evitare al 100% potenziali danni irreversibili, salvaguardando le cose a cui teniamo e – soprattutto – il nostro portafogli.