La legionella fa paura, questo ormai è un dato di fatto. In tanti hanno rinunciato a viaggiare proprio per la paura di contrarre questo pericoloso batterio che in diverse città italiane ha fatto scattare l’allarme. Ma cosa causa la malattia e come si trasmette? Perché la paura di contrarla in viaggio è così alta? Proviamo a dare con ordine una risposta a tutte queste domande.
Legionellosi come si contrae
Questa grave patologia è causata dal batterio della legionella, così chiamato perché in tempi passati contratta dai legionari, infatti è conosciuta anche col nome di malattia dei legionari. In realtà si tratta del batterio legionella pneumophila che va a colpire l’apparato respiratorio. Le manifestazioni più gravi sono appunto quelle conosciute come malattia del legionario che causa una polmonite acuta, ma anche la febbre di Pontiac, una forma ben più leggera. L’habitat preferito di questo batterio è l’acqua calda con temperature tra i 25 e i 55 gradi. La trasmissione avviene mediante diffusione delle particelle d’acqua nebulizzate, ecco perché sono particolarmente rischiose le docce degli hotel, ma non solo.
In generale tutti i luoghi pubblici sono considerati a rischio e possono diffondere la trasmissione del batterio dando origine a una vera epidemia. Chiaramente ancora in Italia non si può parlare di epidemia, quanto di alcuni casi rilevati a Parma, nel carcere di Favignana e a Milano. In Europa sono stati rilevati nel periodo compreso tra il 1993 e il 2006 ben 42.627 casi di legionella. Il numero dei casi non significa che sia in corso un’epidemia quanto che vi sono oggigiorno più strumenti atti a rilevarne la presenza. I tassi più elevati sono stati rilevati in Spagna con 30,0/1.000.000 nel 2006, seguita da Francia e Olanda. Nel biennio 2007-2008 i casi sono stati 11.867. Nel 2009 il maggior numero di casi sono stati registrati in Italia, nel Regno Unito, Francia e Paesi Bassi. Nel 2014 in Italia sono stati riportati 1.456 casi confermati e 41 probabili. Insomma, la situazione non è delle più rosee.
Quali sono i sintomi
Tra i sintomi più frequenti la febbre, tosse, polmonite, raffreddore, ma anche dolori muscolari, mancanza di appetito, disturbi renali, mal di testa. Certo, non ci si deve allarmare al primo sintomo che insorge, anche perché potrebbe trattarsi di un disturbo a sé e non di un sintomo della malattia. Se però si è stati in viaggio e ci si è sentiti male durante lo stesso o al rientro, è bene comunque allertare il proprio medico. L’unico modo per avere la certezza della presenza del batterio è quella di eseguire uno specifico test di laboratorio e una radiografia del torace.
Conseguenze
Normalmente i casi di decesso non sono tanti in percentuale perché se curata bene e dall’insorgenza dei primi sintomi la malattia, salvo non vi siano altre complicanze o patologie in corso, si cura abbastanza bene con una terapia farmacologica a base di antibiotici. Se la terapia viene iniziata tempestivamente, solitamente non si riportano conseguenze serie.
Come si previene in viaggio
Purtroppo se ci si trova a viaggiare in un contesto sospetto, l’unico modo sicuro per non contrarla è far effettuare una bonifica del luogo. Ma se per esempio ci si trova in un albergo, come si fa a evitare il contagio? Tanto per cominciare è fondamentale che l’impianto di aria condizionata sia installato in modo tale che l’aria di scarico delle torri di raffreddamento non entri all’intero degli edifici. Diffusori e rubinetti delle docce vanno sempre disinfettati regolarmente. Anche gli scaldabagni vanno puliti e disinfettati regolarmente. Insomma, alla fin fine, se non si sa dove si alloggia, meglio non fare la doccia, sebbene la legionella negli ambienti di lavoro può colpire quanto in viaggio, e quindi si dovrebbe cercare di arginare il problema a monte cercando di annientare il batterio dato che al momento un vaccino non è ancora stato messo a punto.